MarvelIT
presenta:
#1
di
Sergio Gambitt20 e Vincenzo Sebastian_Shaw
da
un’idea di Ermanno “Scrip” Ferretti
“Los Angeles, la città degli angeli, di
Hollywood, e questa sera anche del basketball. Buonasera a tutti da Johnny
Gomez e Nick Diamond[1], e benvenuti in casa dei Los Angeles Lakers
dove, tra poco, i losangelini sfideranno i ragazzi del Sacramento Kings
nell’attesissima partita di fine campionato. L’allenatore dei Lakers Phil
Jackson schiererà Derek Fisher, Rick Foster, Brian Shaw, Kobe Bryant ed il
campione del basket: Shaquille O’Neal!!! Dall’altro lato invece il CT Rick
Adelman farà scendere in campo Chucky Brown, Doug Christie, Brent Price, Chris
Webber ed il giovanissimo Gerald Fallace.
Dopo le sofferte semifinali e le polemiche sulle decisioni degli arbitri
finalmente si è giunti alla finale, che decreterà la squadra più forte degli
U.S.A. L’eccitazione è alle stelle, eh Nick?”
“Proprio vero, John. C’era gente
accampata qua fuori per prendere i posti migliori già da ieri notte. Non oso
immaginare cosa succederebbe se qualcosa interrompesse la partita.”
“Non dirlo nemmeno per scherzo, Nick. Ed
ora un breve annuncio pubblicitario prima dell’ingresso in campo dei
giocatori.”
-QUANDO LA SETE TI FA PERDERE LA VOCE…
BEVI ROCA COLA! ROCA COLA… E SARAI UN CAMPIONE!-
In quel mentre, in un ranch della vicina
Palos Verdes.
“Miguel, sei ancora in camera tua?”
chiede She Hulk picchiettando con le nocche sulla porta della stanza assegnata
al ragazzo capace di diventare il supereroe Fulmine Vivente “Andiamo, vieni
giù. La prima riunione ufficiale dei WCA sta per cominciare, non vorrai mica
perdertela per una partita di basket”
Altro che partita di basket, pensa Miguel
mentre armeggia con una miniradiolina e degli auricolari, qui stiamo parlando
della finale del campionato! E se non posso vederla almeno riuscirò a sentirne
la radiocronaca!!
Mezz’ora dopo, nella sala centrale, sei
uomini e donne vestiti con costumi sgargianti sono riuniti attorno ad una
tavola rotonda con sopra incisa una grande “A”. Davanti a loro un ragazzo sui
venticinque anni, capelli biondi spiaccicati all’indietro da gel abbondante e
sottili occhiali scuri a specchio, che, dopo aver preso un sorso d’acqua da un
bicchiere di plastica, esordisce dicendo:
“Allora ragazzi, voi non mi conoscete
ancora, né sapete i dettagli del motivo della vostra presenza qui oggi.
Innanzitutto: mi chiamo Ethan J. Quinn, lavoro per gli Stati Uniti d’America.
Sono un… bhe credo che in mancanza di un termine migliore potreste definirmi un
consulente d’immagine… In ogni caso per voi sarò il vostro contatto con il
governo. Se vi serve equipaggiamento e materiale, venite da me. Se avete
particolari esigenze personali, sono il vostro uomo. Se avete bisogno di
compagnia per la notte, bhe, vedrò quel che posso fare.”
I presenti si scambiano un’occhiata
perplessa fra di loro (tranne Fulmine Vivente, che con il viso poggiato
indifferentemente su un braccio nasconde l’auricolare attraverso il quale sta
seguendo la partita), poi è Henry Pym, conosciuto nella comunità supereroistica
come Giant Man (almeno per il momento), a dar voce ai dubbi di tutti:
“Mister Quinn… esattamente… perché siamo
qui?”
“Ottima domanda, signor Pym. Semplice e
diretta come solo un leader nato saprebbe fare”
Da dietro gli occhiali Ethan si gode per
un istante il sorriso di autocompiacimento sul volto di Henry Pym, poi
continua:
“Avrete sicuramente avuto modo di notare
che negli ultimi tempi gli Stati Uniti sono stati bersaglio di parecchie
minacce. Parlo del disastro delle Torri Gemelle, per esempio, o anche
dell’invasione aliena, che ha trovato un Est americano saturo di eroi mentre
nell’Ovest la presenza superumana era quasi inesistente. La gente ha paura. E
gente spaventata non conferma il proprio voto alle elezioni. Per questo, il
Presidente ha pensato di ricreare il gruppo gemello dei Vendicatori in modo
tale da agire con velocità e determinazione per sconfiggere anche i pericoli
che minacciano la costa occidentale. Il vostro lavoro sarà sempre lo stesso:
scovare i criminali e sbatterli dentro, ma questa volta avrete dalla vostra un
forte appoggio da parte del governo. Le forze militari e di polizia vi daranno
la precedenza, otterrete tutto il materiale e l’equipaggiamento che può
servirvi. Inoltre avrete dalla vostra il sistema di monitoraggio e di
spionaggio statunitense, in grado di segnalarvi prima di tutto il resto
pericoli ed emergenze. E voi in cambio dovrete soltanto menare le mani ed
emettere lucine colorate, non è fantastico?!”
Polaris lancia un’occhiataccia ad Ethan,
ma è She Hulk a parlare:
“Mi dica, signor Quinn, come mai la
scelta è caduta su noi sei?”
“Siete stati selezionati dopo lunghi
meeting tra i cervelloni più in gamba del Paese…”
Nella mente di Starfox compare l’immagine
di uomini in camice bianco pelati e con spessi occhiali da vista che giocano
con pupazzetti di supereroi attorno ad un tavolo bianco.
“…al fine di creare un gruppo compatto e
capace di sventare anche le emergenze più grandi. Il signor Pym, per esempio,
data la sua lunga militanza in gruppi supereroistici e la sua fama di livello
mondiale come scienziato, è stato scelto come la persona più adatta a guidare
il team, mentre lei, miss Walters, viste le sue molteplici collaborazioni con i
più famosi supereroi, ricoprirà la carica di comandante in secondo grado. E
ogni altro membro del team è stato reclutato per il grande contributo che può
offrire al gruppo e all’umanità.”
“E dov’è la fregatura?” domanda il D-Man
sporgendosi in avanti sul tavolo.
“Nessuna fregatura. Semplicemente il
governo attuale ha deciso di ampliare i suoi orizzonti aprendosi alle attività
supereroistiche in grande stile, dopo due tentativi non molto… ehm… riusciti.”
“Perché in un modo o nell’altro il
governo ha sempre creduto di poter manipolare i gruppi precedenti…” appunta
Polaris.
“E questa volta invece manterrete la
vostra indipendenza. La sicurezza che offrirete agli americani semplicemente
con la vostra esistenza ed i diritti sul vostro nome basteranno al governo. E
in cambio avrete fondi illimitati, totale collaborazione dei media e del
consenso pubblico e il più sofisticato sistema d’allarme del mondo. Cosa volete
di più?!”
Nel
frattempo durante la partita di basket più seguita d’America…
“… Ed ecco O’Neal solo sotto il canestro
avversario, assist di Bryant, Shaq si prepara alla schiacciata…”
BOOOOOOOOM!!
“Ma che…! Chi c#@@* sono quei sei
f@&&%ti pezzi di m*£$a che hanno invaso il campo?!”
“Mantieni la calma, Johnny, siamo professionisti.
Per chi avesse acceso la TV solo adesso: si stava giocando la finale di
campionato nazionale di basketball quando i sei tizi vestiti come idioti che
vedete sul vostro schermo hanno fatto irruzione nella palestra e hanno bloccato
la partita”
“Vestiti come idioti, Nick?”
“Zitto, Johnny, il tipo vestito con il
costume da Halloween bisunto sta parlando”
“Buonasera a tutti, signori e signore. Il
mio nome è Ala Nera e assieme ai miei colleghi faccio parte dei Villains for
Hire. Come avrete capito, siamo qui per derubarvi. Quindi mettetevi comodi e
niente scene di eroismo, ci vorranno pochi minuti per alleggerirvi dei vostri
beni e scappare. E non aspettatevi aiuti di nessun genere. Del resto, la
maggior parte dei supereroi d’America si trova a cinque fusi orari di
distanza…”
Esattamente in quell’istante nel ranch
dei WCA.
“LI VOGLIO TUTTI MORTI!!!”
Tutti i presenti, Ethan incluso, si
voltano verso Fulmine Vivente, che senza alcun preavviso è scattato in piedi
urlando di rabbia.
“Fulmine cosa…?” fa per dire She Hulk,
quando il ragazzo la interrompe.
“La finale di campionato! Sei idioti
l’hanno interrotta per rapinare tutti i presenti!”
“Che genere di idioti?” chiede Starfox
senza scomporsi più di tanto.
“Un tipo che ha detto di chiamarsi Ala
Nera e altri cinque che non si sono presentati…”
“Non c’è un attimo da perdere allora. Al
Quinjet, Vendicatori!” grida She Hulk. Nello stesso momento nella base scatta
un allarme rosso acutissimo. Tutti si voltano verso Ethan J. Quinn, il quale
risponde allo sguardo con un sorrisone ed affermando:
“Il migliore sistema di monitoraggio del
mondo…”
Quindi She Hulk fa un cenno e tutti
scompaiono oltre una porta. Rimasto solo, Ethan tira fuori dalla tasca un
telecomando con un solo pulsante su cui c’è scritto RED ALARM e lo poggia sul
tavolo, poi sospirando sussurra:
“Appena in tempo…”
Poco dopo a L. A..
Ala Nera e un tizio vestito come un
gigantesco gallo sono al centro del campo. Il secondo sta finendo di legare i
giocatori di basket e l’arbitro svenuti, mentre il primo controlla gli altri
quattro membri del gruppo che stanno alleggerendo il pubblico di soldi e
gioielli. Da un lato un tizio alto almeno tre metri e magrissimo sta ripulendo
quattro tribune di spettatori. Ala Nera non credeva che un uomo con un soprannome
ridicolo come Papà Gambalunga gli sarebbe stato utile più di tanto, ma adesso
deve assolutamente ricredersi. Dal lato opposto una corpulenta e manesca
Man-Killer sta letteralmente rivoltando un uomo per fargli uscire tutto il
contenuto delle tasche, mentre lì accanto il silenzioso mutante che si fa
chiamare Ago per via dell’enorme spillone che si porta dietro sta ipnotizzando
una fila di spettatori per convincerli a dargli tutti i preziosi. Per finire un
verde e rigoglioso Uomo Pianta ha fatto uscire un grosso rampicante dal terreno
con cui ha immobilizzato l’intera curva est, che si prepara con calma a
derubare. Tutto sta andando benissimo per Ala Nera, ma allora perché continua a
guardare ansioso l’orologio e a fissare la porta d’ingresso della palestra?
Porta che, un attimo dopo, è spalancata.
“E’ finito il tempo delle vostre
malefatte, criminali! I Vendicatori della Costa Ovest sono qui per punirvi!”
She Hulk guarda perplessa Giant Man, poi
dice:
“Ve le insegnavano alla scuola per
supereroi queste frasi o cosa?”
“Eh?”
replica Henry Pym.
“Lascia perdere…” e Jennifer Walters si
lancia contro Ala Nera, urlando agli altri: “Ognuno si scelga un bersaglio!
Facciamola pulita e veloce!!”
Stranamente, Ala Nera non sembra per
niente turbato nonostante una donna dalla pelle verde e pesante qualche
centinaio di chili stia per piombargli addosso. Solamente mette l’orologio
nella tasca e sussurra:
“Finalmente…”
Quindi salta sul suo aliante a forma di
pipistrello e vola in aria un attimo prima che la furia di She Hulk lo
travolga. Poi, sempre da quella posizione rialzata, prende un fischietto dalla
forma affusolata e vi soffia dentro con forza. Pochi secondi dopo una miriade
di pipistrelli si riversa all’interno della sala, terrorizzando gli spettatori
ed attaccando in blocco Giant Man. Nello stesso tempo più sotto il tipo vestito
da gallo comincia a salterellare attorno a She Hulk facendo versi striduli e
lanciando lame affilate, che Jennifer evita senza sforzo.
“Fammi indovinare…” dice la avvocatessa
verde “…tu sei Robin!”
“No!” strilla l’uomo “Il mio nome è
Gamecock!”
“Con un nome così…” esclama Starfox,
appena arrivato sulla scena e prendendo il criminale per le spalle “…avrai
dovuto avere un’infanzia infelice…[2]”
“Lasciami!!” strilla Gamecock e un attimo
dopo Eros viene sbalzato contro She Hulk, che per il colpo subito vola verso le
tribune. Entrambi atterrano bruscamente sul duro parquet, lei sopra di lui,
viso contro viso.
“Sì, lo so, va anche a me…” dice Starfox
quasi sepolto dall’imponente massa di Jennifer Walters “…ma forse non è il
momento adatto, non credi?”
Più in là, Polaris ha appena creato un
campo magnetico personale per respingere la miriade di pipistrelli che hanno
invaso il campo. Ad un tratto qualcosa di grosso e pesante le arriva contro a
tutta velocità. Presa alla sprovvista, Lorna riesce solo a scansarlo all’ultimo
secondo, per vedere la panca conficcarsi per metà nel muro della palestra.
Girandosi dall’altro lato, scorge anche il responsabile dell’attentato. O
meglio, la responsabile.
“Tu!” grida una donna alta e corpulenta
al suo indirizzo, mentre si prepara a staccare di netto un’altra panca “Sei una
vergogna per il tuo genere!! E’ per colpa di donne vestite come te che siamo
considerate solo come oggetti dalla maggior parte degli uomini!!”
Polaris non risponde. Solamente fa un
gesto con una mano e la panca metallica che Man Killer stava staccando si anima
di vita propria intrappolando la criminale. Poi Lorna le si avvicina fino a che
le loro due facce non sono a pochi centimetri l’una dall’altra e, mantenendo
una calma flemmatica, le dice:
“Se volessimo davvero prendere in
considerazione i nostri due modi di vestire, non sarei io quella che ne
uscirebbe peggio”
Quindi vola via, lasciando la criminale
esterrefatta.
Nello stesso momento. Su.
“Siete così assolutamente defunti che è
inutile persino stare qui a parlarne!”
Fulmine Vivente, nella sua forma
energetica, è sospeso in aria mentre con le sue scariche sta polverizzando la
miriade di pipistrelli che gli è piombata addosso.
“Ehm…Miguel? Siamo noi i buoni, ricordi?”
D-Man, schivando abilmente delle liane
lanciate a mo di frusta dall’Uomo Pianta.
“Hanno interrotto la finale di
campionato! I Lakers stavano vincendo!! Cosa faresti tu se all’ultimo round
della sfida contro il campione mondiale di wrestling sei sconosciuti irrompessero nello stadio e
rovinassero la tua vittoria?!!”
“Io…” comincia a dire il D-Man
bloccandosi con sguardo pensieroso, che un istante dopo si trasforma in un
piccola risatina. Purtroppo del fatto approfitta l’Uomo Pianta, che in un
batter d’occhio fa crescere delle liane sotto l’eroe, bloccandolo
completamente.
“Liberalo subito!!” grida Fulmine Vivente
in direzione dell’Uomo Pianta, che comincia a bersagliare senza pietà.
Riparandosi dietro ampi frondoni di palme appena cresciute, il criminale evita
le prime raffiche, avvicinandosi al silenzioso mutante chiamato Ago. Proprio
mentre Miguel si sta preparando a lanciare un’altra scarica, Ago gli si
presenta innanzi ed attiva il proprio sguardo ipnotico.
“Oh” dice Fulmine Vivente, subito prima
di riprendere la propria forma umana e cadere giù per terra.
Più sotto.
Giant Man se la sta vedendo con un tipo
di colore alto tre metri e magrissimo, che sfugge agilmente ad ogni presa da
parte del gigante.
“Ti ci vorrà più che questo per battere
lo snodatissimo Papà Gambalunga!!” grida il criminale, arrampicandosi
letteralmente su Giant Man per bloccarlo in ogni movimento.
Dov’è She Hulk quando la situazione
richiede un commento sarcastico?, pensa Hank Pym.
Sopra di loro, Ala Nera continua a
guardare l’orologio sbuffando pesantemente.
Da qualche parte a Washington,
nell’ennesimo ufficio avvolto della penombra.
Un uomo è seduto ad una scrivania, tutto
intento ad osservare il combattimento tra i WCA e i Villains for Hire che ormai
ha sostituito la finale di campionato di basketball. Ad un tratto il
videotelefono squilla, e l’uomo ne accende lo schermo senza distogliere lo
sguardo dal televisore. Sul video compare l’immagine tremolante di Ethan J.
Quinn.
“Ottimo lavoro, Quinn” esordisce l’uomo misterioso.
“Grazie, signore. Non è stato semplice
reclutare criminali allo stesso tempo pittoreschi e credibili. Paradossalmente
fare in modo che accettassero di lavorare per noi è stata la difficoltà
minore…”
“Non esserne così certo, molti criminali
farebbero tutto pur di aver concessa un’amnistia universale per tutto quello
che hanno fatto in passato. Piuttosto dimmi, che ne pensi del gruppo dei WCA?”
“Molto colorito, indubbiamente. Riuscirà
ad attirare l’attenzione che volevamo. Ho qualche perplessità su alcuni dei
membri, a dire il vero.”
“Dimmi tutto”
“Pym, per esempio. E’ chiaramente un
incapace. Non solo gongolava ogni complimento gli lanciassi, ma non ha mostrato
alcuno spirito d’iniziativa quando si è verificata l’emergenza. E’ sicuro di
volerlo nominare capo del gruppo?”
“E’ ingenuo e facilmente manovrabile,
oltre ad essere un uomo di fama mondiale. E’ perfetto. Che mi dici della
Walters invece?”
“Una donna diretta, forse troppo. Credo
possa darci qualche problema in futuro…”
“Mmm…e gli altri?”
“Sinceramente non capisco la scelta di
aver inserito nel gruppo Starfox. E’ indubbiamente un ragazzo affascinante, ma
credo sia interessato ad altro piuttosto che alla lotta al crimine. Durante
tutto il colloquio non ha fatto altro che tenere gli occhi puntati su Polaris”
“Dopo l’invasione marziana abbiamo
cominciato ad intrattenere rapporti politici e commerciali con Titano. Il fatto
stesso che lui sia nel gruppo è una grande prova di fiducia che diamo ai
titaniani. Inoltre non credo creerà molti problemi se il suo comportamento
continuerà ad essere questo. In fondo, è innocuo.”
“In effetti ha ragione, anche se Polaris
non sembra gradire molto. A proposito, ottima la scelta di inserirla nel team.
Possiamo finalmente dimostrare che gli Stati Uniti sono una nazione tollerante
anche verso i mutanti, e mi dia qualche giorno che la farò divenire più che un
semplice sex symbol. Un’icona!”
“Ottimo, ottimo. E gli altri due?”
“Il D-Man non darà problemi. Sì, è un po’
rozzo, ma basterà ritoccare qui e lì qualche dettaglio ed avremo il campione di
wrestling che la gente adorava. Fulmine Vivente… bhe ecco è un po’… insolente”
“E’ pur sempre un ragazzo, ma non
dimenticare il motivo per cui è nella squadra”
“Sì, lo so, ma è sicuro che non c’era un
altro valido candidato appartenente a qualche minoranza razziale?”
“Nessuno manipolabile come lui”
“Mmmm…sì credo che abbia ragione. E poi
con un ragazzo in squadra l’identificazione delle nuove generazioni scatta in
maniera automatica.”
“Mi fa piacere constatare che la pensi
come me, Quinn. Secondo te allora, la squadra può funzionare?”
“Finché ci atterremo al copione, signore,
non avremo niente da temere da loro. Anzi, se ce la giochiamo bene potremo
perfino usare questo team come nostro personale contraltare ai Vendicatori
della costa Est”
“E’ quel che spero, Quinn. Quei porci
arroganti non oseranno più respingermi. Ora attendi un attimo, dovrebbe essere
l’ora”
Nel campo di basketball, la lotta
infuria. Man Killer si è appena liberata, ma ha trovato a fronteggiarla She
Hulk. Starfox è impiegato in un combattimento psichico con Ago, che finisce con
il primo che cade ritto come uno stoccafisso per terra mentre il secondo si
chiede mentalmente come mai ha i calzoni tutti bagnati. Fulmine Vivente sta
lottando contro le liane dell’Uomo Pianta, finché una di queste non penetra nel
suo costume e dalla forma umana Miguel passa automaticamente a quella
energetica, disintegrando i vegetali. Polaris sta annodando gli arti di Papà
Gambalunga in modo tale da non permettergli alcun movimento, mentre Giant Man
sputa da qualche minuto i pipistrelli che sono penetrati nella sua cavità
orale. Sopra tutti, Ala Nera continua a guardare l’orologio finché, finalmente,
urla:
“Ehy! Ehy gente!! Dico a voi! Basta!
Fermatevi!! Ho detto BASTA!!” e con un sibilo acuto ad un altro fischietto
tutti i pipistrelli nella sala cominciano all’unisono a squittire fino a che
Ala Nera non è sicuro di essersi guadagnato l’attenzione dei presenti.
“Sempre la stessa situazione! Da un lato
una schiera di criminali con intenzioni più o meno malvagie, dall’altro gli
eroi che vogliono impedire che questo accada! Fino a che le due controparti non
si incontrano e dopo una scazzottata ognuno ritorna alle rispettive basi pieno
di ferite e cicatrici e sudato come una ballerina di un night di Las Vegas!
Senza contare la gente e le strutture pubbliche che vengono distrutte durante
lo scontro… Noi volevamo solo i soldi, non far del male a poveri americani
innocenti… Che ne dite di risolverla in maniera più… pacifica?”
“E tu cosa proponi?” gli risponde She
Hulk.
“Bhe… la gente era venuta qui per vedere
una partita… perché non offrirgliela?”
“Aspetta un momento… Stai proponendo di
giocarcela a basket? Un match di basketball WCA vs Villains for Hire?” chiede
un po’ preoccupato il D-Man.
“Non avrei saputo dirlo meglio! Se
vinciamo ci lasciate scappare indisturbati con il bottino, se vincete voi,
verremo in prigione senza fare storie.”
“Ma è un’assurdità!” esclama Fulmine
Vivente.
“Non più di quanto lo possa essere
prendersi continuamente a cazzotti in un luogo pubblico…” replica Ala Nera
“Allora, che ne dite?”
I WCA, tutti quanti, si girano verso
Giant Man. She Hulk in particolare ha uno sguardo colmo di terrore.
“Bhe…” risponde un po’ titubante Hank Pym
“…sì, immagino che si possa fare”
She Hulk porta la mano alla fronte e
comincia a sussurrare: “E’ finita…”
Ala Nera alza lo sguardo verso il cielo e
dice: “Ed anche questa è fatta”
Dalla sua poltrona di pelle nello studio
di Washington, Henry Peter Gyrich comincia a ridere.
Continua…
Note:
[1] un non premio a chi
coglie la citazione (Furla, se non ci riesci tu mi crolla un mito!)
[2] piccolo gioco di parole,
che evito di spiegarvi;) Se parlate lo slang americano bene, sennò vi
arrangiate;)
NOTE
Innanzitutto, devo delle scuse a
SebaShaw. Nonostante il suo prezioso contributo a questo numero (molti stralci
sono suoi, senza contare che a lui si deve l’impostazione grafica di WCA), non
si riusciva ad essere d’accordo sulle atmosfere che l’intera serie doveva
avere, quindi abbiamo interrotto la collaborazione sul nascere piuttosto che
rischiare di scrivere due cose differenti. In secondo luogo, devo citare
Ermanno. La trama dei primi due numeri è sua, e a me e a Seba è toccato solo
mettere per iscritto quel che passava nella sua mente (vi assicuro che non è
stato facile). Spero, almeno io, di esserci riuscito al meglio.
Per commenti, suggerimenti o insulti,
l’indirizzo è: gambittolo@hotmail.com.
Nel prossimo numero: la partita di basket
più pazza d’America!